Mission:
Diffondere e fare adottare al maggior numero di persone possibile la filosofia del pensiero sistemico, ossia diffondere la consapevolezza sufficiente a stimolare curiosità, ricerca di comprensione, voglia di progettazione e realizzazione di sistemi (prodotti/servizi) utili a migliorare le condizioni dell’umanità, spaziando in equilibrio fra cultura, società e socialità, ambiente e tecnologia, normative ed economia…
Vision:
Fucine Vulcano e tutti i suoi Associati, hanno fini benefici di co-partecipazione nei cambiamenti culturali e sociali che possono portare il miglioramento della società. Le Nostre Azioni sono proiettate verso un futuro più auspicabile, giusto e armonioso fra tutti i costituenti del sistema locale/ nazionale/ continentale/ planetario/ universale che considerano un pensiero guidato dall’innovazione, centrato sull’umanità e con visione olistica/sistemica.
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Offerta
L’Associazione nasce con lo scopo di essere veicolo di diffusione e condivisione di conoscenze e strumenti che promuovano il miglioramento dell’umanità. Partendo da questo semplice concetto abbiamo iniziato il nostro percorso come ciclofficina, ariete di battaglia di questa iniziativa oggi inquadrabile nell’ambito dell‘Economia Circolare, dell’Eco Design, della Progettazione di Sistemi Prodotto/Servizio per la Sostenibilità (Product/Service System Design for Sustainability) integrato a sua volta in quello che viene definito Pensiero Sistemico. Oggi, dopo anni di lavoro e supporto dei nostri soci, collaboratori/partners, sostenitori ed anche grazie alle istituzioni, siamo arrivati a poter offrire il seguente spazio per attività, situato in via Fabio Massimo 15/12, Milano (MM3 – Porto di Mare). L’attuale sede operativa è in concessione da parte del comune in cambio di riqualificazione e custodia della stessa. Continuato a migliorare lo stabile ai fini di poter restituire alla comunità ed al territorio sempre più attività di interesse generale, culturale e sociale!
Laboratori per la Sostenibilità
Laboratori Culturali e Sociali
(Giorni di apertura e dettagli per partecipare/iscriversi alle attività sono disponibili nelle specifiche sezioni)
Promuoviamo Consapevolezza Sistemica
Per Consapevolezza sistemica intendiamo imparare a prendere in considerazione il contesto più ampio e considerare le interazioni e le dinamiche tra le diverse parti del sistema o dei sistemi. Questa prospettiva deriva dalla disciplina del pensiero sistemico, che contempla come funzionano i sistemi e come possono essere influenzati. Le idee contemporanea del pensiero sistemico derivano da diverse aree tra cui l’ontologia, la filosofia della scienza, la fisica, l’informatica, la biologia e l’ingegneria, nonché la geografia, la sociologia, le scienze politiche, la psicologia e l’economia. Ciò dimostra che la teoria dei sistemi è un dominio trans disciplinare, interdisciplinare e multi prospettico (fra i contributi più importanti ricordiamo Peter Senge, Frejus Capra, Francisco Varela, Humberto Maturana, Ervin Laszio e Micheal Goodman). La disciplina del pensiero sistemico è molto di più di una semplice collezione di strumenti e metodi. Il pensiero sistemico è anche una sensibilità alla natura circolare del mondo in cui viviamo: una consapevolezza del ruolo della struttura nel creare le condizioni che affrontiamo; il riconoscere che ci sono potenti leggi dei sistemi all’opera di cui non siamo a conoscenza; la realizzazione che ci sono conseguenze per le nostre azioni di cui siamo ignari. Sebbene ci siano diverse scuole di pensiero e applicazioni della teoria dei sistemi ci sono alcuni elementi comuni a tutti (come ricordano Bob Williams e Richard Hummelbrunner nel loro libro “System Concepts in Action: A Practitioner’s toolkit”):
- La concentrazione sulle interrelazioni – aspetti da osservare sono, la struttura delle interrelazioni all’interno della situazione (cioè risorse, dipendenti, parti interessate, processi, informazioni), i processi tra i diversi elementi di quella struttura, la natura delle interrelazioni (cioè facili, complicate, veloci, lente, collaborative), gli schemi chiamarono dall’interrelazione in gioco le conseguenze che ne derivano delle persone colpite dalle conseguenze. Consapevolezza sistemica è molto più che identificare le diverse parti di un sistema è il modo in cui interagiscono fra di loro.
- L’inclusione di più prospettive – ricordando che la realtà è solo soggettiva e non esiste realtà universale, sviluppare la consapevolezza sistemica significa renderci aperti e sensibili alle diverse prospettive per capire meglio diversi comportamenti del sistema ed avere una comprensione più profonda rispetto alle apparenze della superficie.in effetti le conseguenze indesiderate spesso derivano dalla nostra riluttanza a comprendere esplorare le percezioni di altre persone. Se consideriamo prospettive diverse confrontando i nostri punti di vista con le opinioni di persone che non vedono le cose come noi ci alleniamo ad abbandonare l’idea della realtà unica e a considerare le alternative.
- I confini – processo di definizione dei confini ci aiuta a circoscrivere ciò che è rilevante o irrilevante, ciò che è importante o meno, chi può beneficiare e chi è svantaggiato, quali progetti valgono il tempo del team e quali no.i confini ci aiutano a rendere la situazione più gestibile. Quando ci troviamo davanti a problemi di team, operativi organizzativi anziché affrontare i sintomi va cercata la causa alla radice, sapendo che i motivi sono probabilmente inerenti al design del sistema in cui operiamo, non alle persone. Quando padroneggiano la consapevolezza del sistema includiamo la prospettiva della comunità, del paese e anche una prospettiva globale, prendendo in considerazione non solo la salute della nostra azienda, ma anche l’impatto che sta sulla salute a lungo termine di un contesto più ampio. La consapevolezza sistemica include infatti la rete di relazioni che l’organizzazione ha con il suo ambiente economico, politico e naturale ed è dedicata a migliorare queste relazioni per creare soluzioni vantaggiose per tutti: una vittoria per l’organizzazione e per il sistema più ampio di cui la stessa è una parte. La consapevolezza sistemica ci consente di gestire la complessità in modo più efficace, perché siamo in grado di vedere i pattern in attività che normalmente si presentano come frammentate e burocratizzate, riuscendo a dar loro un senso e imparando a vedere l’integrazione tra le parti del sistema. Indagine, coraggio, compassione e sostenibilità sono alcune delle qualità umane che supportano lo sviluppo del pensiero sistemico che cerchiamo di diffondere.
Verso le Organizzazioni Consapevoli:
Per organizzazioni consapevoli si intendono quei gruppi composti da persone ispirate e guidate da uno scopo superiore, da una vocazione che considera ed esprime gli interessi della maggior parte degli individui /”portatori di interesse”, aiutando le singole parti a rendere visibili tutte le interdipendenze reciproche. Aspirano a creare ricchezza spirituale, umana/emotiva, intellettuale, ambientale ed economica sia per quelli direttamente coinvolti che per l’umanità in generale. Generalmente sono guidate da persone che si sentono responsabili di servire questo scopo sia in forma di organizzazioni che esse stesse in prima linea, attente al sistema circostante. Queste persone/guide sviluppano costantemente la consapevolezza di se e del sistema, umili, compassionevoli e disposti ad approcciare tutte le loro relazioni con una mentalità in cui i risultati siano vantaggiosi per tutti.
Per principio, queste organizzazioni condividono in modo trasparente le conoscenze e le tecniche utili al miglioramento generale, in altri termini al fine di trasformare potenzialmente tutti in attori attivi, un sistema operativo rivoluzionario che supera i limiti dell’organizzazione gerarchica ed espande il potenziale individuale, di team e organizzativo.
Statuto e riferimenti normativi:
Di seguito Art.3 estratto dallo Statuto, qui Versione Integrale )
L’Associazione non ha scopo di lucro e si propone di realizzare finalità di interesse generale, attraverso l’esercizio di attività organizzate al fine della produzione e dello scambio di servizi di utilità sociale.
È esclusa qualsiasi finalità politica, sindacale, professionale o di categoria, ovvero di tutela degli interessi economici degli associati.
In particolare l’Associazione opera nei seguenti settori:
•ricerca ed erogazione di servizi culturali;
•tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;
•raccolta e reimpiego dei rifiuti urbani;
•promozione del turismo giovanile e culturale.
Persegue i seguenti scopi istituzionali primari:
•promuovere la formazione, la conoscenza e la ricerca tramite sistemi e metodi di problem solving, sull’open-source, sul riuso, sul riciclo. La formazione per l’uso di mezzi e strumenti per la produzione, riparazione, progettazione autonoma;
•allargare gli orizzonti degli associati e di terzi affinché sappiano trasmettere la passione per la cultura come un bene per la persona ed un valore sociale che permette di progettare e garantirsi un futuro;
•divulgare l’etica e i metodi della ecosostenibilità;
•promuovere e organizzare attività formative, informative, ricreative, turistiche, musicali, terapeutiche, oltre che prodotti-servizi, convegni, mostre e workshop;
•essere un luogo di incontro e scambio sociale culturale e artistico fra le persone, favorendo la condivisione reciproca di idee ed esperienze;
•condividere i progetti e iniziative attraverso la rete e il sito dell’Associazione, riproporre e promuovere a livello locale progetti realizzati altrove e condivisi attraverso gli stessi metodi.
A tal fine l’Associazione potrà:
•promuovere la cultura del vivere ecosostenibile;
•promuovere la condivisione libera delle conoscenze teoriche e pratiche;
•promuovere la diffusione della cultura musicale;
•promuovere l’aggregazione, la collaborazione e lo scambio di idee e progetti innovativi
•promuovere alcune delle realtà che permettono il diffondersi della cultura ecosostenibile:
◦la bicicletta,
◦il recupero di materiali,
◦l’abbattimento degli sprechi di materiale;
•essere una realtà opensource come lo sono le banche dati sociali e le enciclopedie libere, comprensiva di figure competenti che trasmettano liberamente le proprie conoscenze pratiche e teoriche;
•essere un laboratorio polivalente per l’applicazione pratica delle conoscenze acquisite con l’incontro, lo scambio e la condivisione dei saperi;
•promuovere la diffusione della libera creazione e sperimentazione musicale senza limitazione di genere o gusto.
In particolare, l’Associazione potrà svolgere le seguenti attività:
•riparare o riciclare velocipedi in prevalenza abbandonati o di proprietà dell’Associazione, degli associati o di terzi;
•costruire all’interno del laboratorio meccanico di velocipedi e ideare servizi legati alla sostenibilità in modo creativo e innovativo;
•un parco biciclette per chi trovasse comodo posteggiarvi il proprio velocipede;
•promuovere e sensibilizzare gli spostamenti non inquinanti attraverso eventi;
•svolgere attività di recupero e riutilizzo di qualsivoglia materiale di scarto, in prevalenza quello generato dall’Associazione stessa, per ridargli valore, sia esso estetico o funzionale;
•tenere workshop, seminari e corsi formativi per condividere e promuovere i nuovi metodi di trasmissione libera della conoscenza, le piattaforme sociali;
•aumentare reciprocamente le conoscenze tecniche tra Associazione, associati e altre organizzazioni;
•aiutare i associati che desiderano praticare l’autoproduzione, attraverso l’utilizzo diretto dei macchinari in dotazione al laboratorio;
•tenere corsi di musica e culture musicali;
•praticare attività di co-working per la creazione della propria musica in studio;
•fare libere sperimentazioni sonore con strumenti dell’Associazione o di altri associati e organizzazioni;
•costruire impianti audio e strumenti musicali ecologici e innovativi;
•promuovere le differenti realtà musicali, in particolare quella della bass culture italiana ed estera;
•fornire uno spazio che permetta agli associati di aggregarsi e confrontare i propri progetti/creazioni;
•fungere da catalizzatore per la visibilità dei risultati delle attività di laboratorio.
Le attività di cui sopra devono essere esercitate dall’Associazione in via stabile e principale.
L’Associazione potrà svolgere anche attività direttamente connesse e accessorie a quelle istituzionali e potrà garantire la sua collaborazione ad altri enti per la realizzazione di iniziative che rientrano nei propri scopi.
L’Associazione, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, si avvale prevalentemente delle attività prestate in forma libera e gratuita dagli associati. In caso di particolare necessità, l’Associazione può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestatori di lavoro autonomo o professionale, anche ricorrendo ai propri associati.
Per approfondimenti scarica il nostro
L’Associazione di Promozione Sociale (A.P.S.) – Ente del Terzo Settore (ETS) – [NO Profit]
Estratto da: https://www.cantiereterzosettore.it/
L’Associazione di Promozione Sociale (APS) è una categoria di Ente del Terzo Settore (ETS) costituita in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, che svolge attività di interesse generale a favore dei propri associati (in forma esclusiva o meno), dei loro familiari o di terzi.
Si Avvale prevalentemente dell’attività volontaria dei propri associati o delle persone aderenti agli enti associati.
Le APS si differenziano dalle organizzazioni di volontariato (Odv) in considerazione dei destinatari delle attività svolte: le Odv devono infatti rivolgere la propria attività prevalentemente nei confronti di soggetti terzi.
Non possono acquisire/posso perdere la qualifica di APS i circoli privati e le associazioni che:
- -prevedono limitazioni di tipo discriminatorio (religioso, di genere, di pensiero o di qualunque altro tipo) per l’ammissione o l’accesso dei soci;
- -prevedono il diritto di trasferimento della quota associativa;
- -collegano, in qualsiasi forma, la partecipazione sociale alla titolarità di azioni o quote di natura patrimoniale.
Le APS, come tutti gli ETS, devono svolgere Attività di Interesse Generale in modo esclusivo o prevalente.
Possono poi svolgere:
- -attività diverse, in modo secondario e strumentale rispetto alle attività di interesse generale;
- -attività di raccolta fondi in generale;
- -attività di raccolta fondi speciali svolte senza l’impiego di mezzi organizzati professionalmente per fini di concorrenzialità di mercato: vendita (senza intermediari) di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fine di sovvenzione;
- -gestione del proprio patrimonio, mobiliare e immobiliare;
- -somministrazione di alimenti e bevande, organizzazione di viaggi e soggiorni turistici, anche a fronte del pagamento di corrispettivi specifici, se si tratta di associazioni iscritte all’apposito registro per le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal ministero dell’Interno.
(Con riferimento, in particolare, a quest’ultima voce, deve trattarsi di attività strettamente complementari a quelle svolte a fini istituzionali e devono essere rivolte ai propri soci e ai familiari conviventi degli stessi; non devono poi utilizzarsi strumenti pubblicitari o di diffusione di informazioni a soggetti terzi, diversi dagli associati.)
VOLONTARIATO E LAVORO
Le APS devono svolgere le proprie attività di interesse generale avvalendosi principalmente di volontari, i quali non possono essere in nessun caso retribuiti.
Le APS possono ricorrere a lavoratori, dipendenti, autonomi o di altra natura, che possono essere anche associati dell’ente, solo nel caso in cui ciò sia necessario per lo svolgimento dell’attività di interesse generale e il perseguimento delle finalità dell’organizzazione. In ogni caso, il numero dei lavoratori non può superare il 50% del numero di volontari (non più di 5 persone retribuite ogni 10 volontari, ad esempio) o il 5% del numero dei soci (non più di 5 persone retribuite ogni 100 associati).
Come specificato in una circolare del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 9 luglio 2020, rientra nel concetto di attività di volontariato non solo quella direttamente rivolta allo svolgimento di una o più attività di interesse generale, costituenti l’oggetto sociale dell’ente, ma altresì l’attività relativa all’esercizio della titolarità di una carica sociale, in quanto strumentale all’implementazione dell’oggetto sociale dell’ente. In tale prospettiva, l’esercizio di una carica sociale si può atteggiare in termini di attività di volontariato ove risponda ai requisiti previsti, tra i quali la gratuità.
REGISTRO UNICO NAZIONALE DEL TERZO SETTORE
Come noto, per diventare ETS è necessario iscriversi al registro unico nazionale del Terzo settore, possedendo i requisiti richiesti e, se necessario, adeguando lo statuto alle previsioni del Codice del Terzo settore.
Le APS (come le organizzazioni di volontariato, le Onlus, le imprese sociali e le bande musicali) possono adeguare i propri statuti entro il 31 marzo 2021 utilizzando le maggioranze semplificate.
FINALITÀ
La normativa previgente affidava alle APS il conseguimento di finalità di promozione e di utilità sociale.
Con la riforma del Terzo settore, dette finalità sono ricondotte a quelle previste per la generalità degli ETS: dunque ad oggi devono perseguire, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale.
NORMATIVE E ATTI DI RIFERIMENTO
Nuovo codice del terzo settore
Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 “Codice del Terzo settore”: art. 35, 36, 56, 57, 67, 68, 72, 73, 75, 85.4, 86, 89, 91, 99, 101, 104
ABROGAZIONI
Legge 7 dicembre 2000, n. 383 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”